Guida rapida a PostGIS¶
PostGIS aggiunge funzionalità spaziali al database relazionale di PostgreSQL. Amplia PostgreSQL in modo tale da poter immagazzinare, interrogare e manipolare i dati spaziali. In questa guida rapida utilizzeremo ‘PostgreSQL’ per descrivere funzioni basilari dei database, e ‘PostGIS’ per descrivere le funzionalità spaziali addizionali disponibili in PostGIS.
Questa guida rapida descrive come:
- Creare ed interrogare un database spaziale da linea di comando e dall’interfaccia grafica di Quantum GIS .
- Gestire i dati dall’interfaccia
pgAdmin
.
Contents
- Guida rapida a PostGIS
- Architettura Client-server
- Creare un database spaziale
- Creare una Tabella Spaziale Il metodo complicato
- Interrogazioni semplici
- Interrogazioni Spaziali
- Creare una mappa
- Creare una Tabella Spaziale Il metodo semplice
- Conoscere pgAdmin III
- Eseguire un’interrogazione SQL da pgAdmin III
- Cose da provare
- Prossimo passo?
Architettura Client-server¶
PostgreSQL, come molti databases, funziona come un server in un sistema client-server. Il client fa una richiesta al server che restituisce una risposta. Questo è lo stesso modo in cui lavora internet - il browser è un client e un server web restituisce la pagina web. Con PostgreSQL le richieste sono nel linguaggio SQL e la risposta di solito è una tabella di dati derivati dal database.
Nulla impedisce al server di essere nello stesso computer del client, e questo permette di utilizzare PostgreSQL su una singola macchina. Il client si connette al server tramite la connessione di rete interna ‘loopback’, e non è visibile agli altri computer a meno che non sia configurato in modo tale da esserlo.
Creare un database spaziale¶
I clients da linea di comando funzionano attraverso una finestra di un emulatore di Terminale. Avviare un emulatore di Terminale dal menù Application della sezione Accessories. Si aprirà una finestra per l’inserimento di comandi Unix. Digitare:
psql -V
e spingere invio per vedere il numero di versione di PostgreSQL.
Un singolo server PostgreSQL permette di organizzare il lavoro riarrangiandolo in database separati. Ogni database è un’entità indipendente, con le proprie tabelle, viste, utenti, etc. Quando ci si connette al server PostgreSQL occorre specificare un database.
Si può ottenre una lista di databases presenti nel server tramite il comando:
psql -l
Si possono vedere diversi databases usati in alcuni progetti nel sistema. Per l’utilizzo in questa guida rapida ne verrà creato uno nuovo.
Tip
La lista utilizza un impaginatore standard unix - premere lo spazio per passare
alla pagina successiva, b
per tornare indietro, q
per uscire, h per l’aiuto.
PostgreSQL fornisce un programma per la creazione di databases, createdb
. Prima di aggiungere le estensioni
di PostGIS, occorre creare un database. Il database si chiamerà demo
.
Quindi il comando è:
createdb demo
Tip
Solitamente si può avere l’aiuto per gli strumenti da linea di comando utilizzando l’opzione --help
.
Se ora si lancia psql -l
si dovrebbe vedere il proprio database demo
nella lista.
Non è stata ancora aggiunta l’estensione PostGIS, ma nella prossima sezione si spiegherà come farlo.
Si possono creare databases PostGIS usando il linguaggio SQL. Per prima cosa bisogna cancellare
il database appena creato usando il comando dropdb
, poi utilizzare il comando psql
per avere un traduttore di comandi SQL:
dropdb demo
psql -d postgres
Questo procedimento connette al sistema database principale chiamato postgres
.
Ora si inserisce il comando SQL per creare un nuovo database:
postgres=# CREATE DATABASE demo;
Ora occorre spostare la propria connessione dal postgres
database al nuovo demo
database.
Nel futuro ci si può connettere a quest’ultimo direttamente con il comando psql -d demo
,
ma qui si fornisce un modo pulito per spostarsi senza uscire dalla linea di comando psql
:
postgres=# \c demo
Tip
Premere CTRL
+ C
se il prompt dei comandi psql continua ad apparire
dopo aver premuto invio. Pulirà il proprio input e si riavvia. Probabilmente sta
aspettando un apice di chiusura, un punto e virgola, or qualcosa.
Si dovrebbe vedere un avviso, ed il prompt dei comandi cambierà facendo vedere che
ci si è connessi al demo
database.
Poi, aggiungere PostGIS 2.0:
demo=# create extension postgis;
Per verificare che il comando abbia funzionato , digitare \dt
per elencare le
tabelle contenute nel database. Si dovrebbe vedere qualcosa di simile a questo:
demo=# \dt
List of relations
Schema | Name | Type | Owner
--------+------------------+-------+-------
public | spatial_ref_sys | table | user
(1 row)
Questa tabella è usata da PostGIS. La tabella spatial_ref_sys
contiene informazioni
sui sistemi di riferimento spaziali validi, e si possono utilizzare alcuni comandi SQL
per darci un’occhiata veloce:
demo=# SELECT srid,auth_name,proj4text FROM spatial_ref_sys LIMIT 10;
srid | auth_name | proj4text
------+-----------+--------------------------------------
3819 | EPSG | +proj=longlat +ellps=bessel +towgs...
3821 | EPSG | +proj=longlat +ellps=aust_SA +no_d...
3824 | EPSG | +proj=longlat +ellps=GRS80 +towgs8...
3889 | EPSG | +proj=longlat +ellps=GRS80 +towgs8...
3906 | EPSG | +proj=longlat +ellps=bessel +no_de...
4001 | EPSG | +proj=longlat +ellps=airy +no_defs...
4002 | EPSG | +proj=longlat +a=6377340.189 +b=63...
4003 | EPSG | +proj=longlat +ellps=aust_SA +no_d...
4004 | EPSG | +proj=longlat +ellps=bessel +no_de...
4005 | EPSG | +proj=longlat +a=6377492.018 +b=63...
(10 rows)
Ciò conferma che si tratta di un database spaziale. La vista geometry_columns
ha il
compito di dire a PostGIS quali tabelle sono di tipo spaziale. Questo è il prossimo passo.
Creare una Tabella Spaziale Il metodo complicato¶
Ora che avete un database spaziale si possono fare alcune tabelle spaziali.
Per prima cosa bisogna creare una tabella nel database ordinaria per contenere alcuni dati di città. Questa tabella ha tre campi - uno per l’ID numerico che identifica la città, uno per il nome della città, e un altro per la colonna delle geometrie:
demo=# CREATE TABLE cities ( id int4 primary key, name varchar(50), the_geom geometry(POINT,4326) );
Per convenzione questa colonna delle geometrie viene chiamata
geom
(la vecchia convenzione PostGIS era the_geom
). Questa dice a PostGIS il tipo di geometria
di ogni oggetto (punti, linee, poligoni etc), quante dimensioni
(in questo caso, se avesse 3 o 4 dimensioni bisognerebbe usare POINTZ, POINTM, o POINTZM),
e il sistema di riferimento spaziale. Per le citta sono state usate coordinate EPSG:4326.
Ora se si controlla la tabella delle città si dovrebbe vedere la nuova colonna, e si dovrebbe ricevere l’informazione che la tabella attualmente non contiene righe.
demo=# SELECT * from cities;
id | name | the_geom
----+------+----------
(0 rows)
Per aggiungere righe alla tabella si utilizzano alcune istruzioni SQL. Per inserire le geometrie nella
colonna delle geometrie utilizzare la funzione PostGIS ST_GeomFromText
per convertirle
da un formato testuale che fornisce le coordinate e l’id del sistema di riferimento spaziale:
demo=# INSERT INTO cities (id, the_geom, name) VALUES (1,ST_GeomFromText('POINT(-0.1257 51.508)',4326),'London, England');
demo=# INSERT INTO cities (id, the_geom, name) VALUES (2,ST_GeomFromText('POINT(-81.233 42.983)',4326),'London, Ontario');
demo=# INSERT INTO cities (id, the_geom, name) VALUES (3,ST_GeomFromText('POINT(27.91162491 -33.01529)',4326),'East London,SA');
Tip
Utilizzare le frecce della tastiera per richiamare e modificare linee di comando precedenti.
Come si può vedere il procedimento diventa velocemente sempre più fastidioso. Fortunatamente ci sono altri metodi per avere dati nelle tabelle PostGIS che sono molto più semplici. Ma ora ci sono tre città nel database, e si può lavorare con queste.
Interrogazioni semplici¶
Tutte le operazioni SQL più comuni possono essere applicate per la selezione di dati da una tabella PostGIS:
demo=# SELECT * FROM cities;
id | name | the_geom
----+-----------------+----------------------------------------------------
1 | London, England | 0101000020E6100000BBB88D06F016C0BF1B2FDD2406C14940
2 | London, Ontario | 0101000020E6100000F4FDD478E94E54C0E7FBA9F1D27D4540
3 | East London,SA | 0101000020E610000040AB064060E93B4059FAD005F58140C0
(3 rows)
Questo comando fornisce una versione esadecimale codificata delle coordinate, non così utile per gli umani.
Se si vuole dare nuovamente un’occhiata alle geometrie in formato WKT, si possono usare le funzioni ST_AsText(the_geom) o ST_AsEwkt(the_geom). Si possono anche usare ST_X(the_geom), ST_Y(the_geom) per avere il valore numerico delle coordinate:
demo=# SELECT id, ST_AsText(the_geom), ST_AsEwkt(the_geom), ST_X(the_geom), ST_Y(the_geom) FROM cities;
id | st_astext | st_asewkt | st_x | st_y
----+------------------------------+----------------------------------------+-------------+-----------
1 | POINT(-0.1257 51.508) | SRID=4326;POINT(-0.1257 51.508) | -0.1257 | 51.508
2 | POINT(-81.233 42.983) | SRID=4326;POINT(-81.233 42.983) | -81.233 | 42.983
3 | POINT(27.91162491 -33.01529) | SRID=4326;POINT(27.91162491 -33.01529) | 27.91162491 | -33.01529
(3 rows)
Interrogazioni Spaziali¶
PostGIS aggiunge molte funzioni con funzionalità spaziale a PostgreSQL. Si è già vista ST_GeomFromText che converte WKT in geometria. La maggior parte di queste funzioni iniziano con ST (che sta per tipologia spaziale) e sono elencate in una sezione della documentazione di PostGIS. Ora se ne userà una per rispondere a una domanda pratica - quanto distano tra loro queste tre Londra, in metri, considerando una Terra sferica?
demo=# SELECT p1.name,p2.name,ST_Distance_Sphere(p1.the_geom,p2.the_geom) FROM cities AS p1, cities AS p2 WHERE p1.id > p2.id;
name | name | st_distance_sphere
-----------------+-----------------+--------------------
London, Ontario | London, England | 5875766.85191657
East London,SA | London, England | 9789646.96784908
East London,SA | London, Ontario | 13892160.9525778
(3 rows)
Questo comando fornisce la distanza, in metri, tra ogni coppia di città. Da notare come la parte ‘WHERE’ del comando non fa restituire le distanze tra una città e sè stessa (che sarebbero tutte pari a 0) o le distanze contrarie rispetto a quelle della tabella qui sopra (da London, England a London, Ontario è la stessa distanza che da London, Ontario a London, England). Provare il comando senza la prate ‘WHERE’ e vedere cosa succede.
Si possono anche calcolare le distanze usando uno sferoide mediante una funzione diversa e specificando il nome dello sferoide, il semi-asse maggiore e l’inverso dei parametri di appiattimento:
demo=# SELECT p1.name,p2.name,ST_Distance_Spheroid(
p1.the_geom,p2.the_geom, 'SPHEROID["GRS_1980",6378137,298.257222]'
)
FROM cities AS p1, cities AS p2 WHERE p1.id > p2.id;
name | name | st_distance_spheroid
-----------------+-----------------+----------------------
London, Ontario | London, England | 5892413.63776489
East London,SA | London, England | 9756842.65711931
East London,SA | London, Ontario | 13884149.4140698
(3 rows)
Creare una mappa¶
Per creare una mappa da dati PostGIS, occorre avere un client che riesce a leggere i dati. La maggior parte dei programmi GIS desktop open sourece possono farlo - per esempio Quantum GIS, gvSIG, uDig. Ora si mostrerà come creare una mappa da Quantum GIS.
Avviare Quantum GIS dal menù Desktop GIS e scegliere Add PostGIS layers
dal menù Layer.
I parametri per connettersi ai dati Natural Earth in PostGIS sono già definiti nel meù a tendina
Connections. Qui si possono definire nuove connessioni server, e salvare i settaggi
per richiamarle facilmente. Cliccare Edit
se si vuole vedere quali sono questi parametri
per Natural Earth, oppure cliccare solo Connect
per continuare:
Verrà restituita una lista delle tabelle spaziali presenti nel database:
Scegliere la tabella ne_10m_lakes e cliccare Add
in basso (non Load
in alto
- che carica i parametri di connessione al database), e dovrebbe essere caricato
in QGIS:
Ora è possibile vedere una mappa dei laghi. QGIS non sa che sono laghi, quindi potrebbe non colorarli di blu - utilizzare la documentazione di QGIS per capire come cambiarlo. Zoommare su un gruppo famoso di laghi in Canada.
Creare una Tabella Spaziale Il metodo semplice¶
La maggior parte degli strumenti desktop di OSGeo hanno funzioni per importare dati spaziali sottoforma di files, come ad esempio shapefiles, nei databases di PostGIS. Nuovamente si userà QGIS per mostrare questa procedura.
Si possono importare shapefiles in QGIS mediante un semplice PostGIS Manager plugin.
Per caricarlo, andare nel menù Plugins, selezionare Fetch Python Plugins
.
Successivamente QGIS scaricherà la lista più recente dei plugins dal repository
(è necessaria una connessione internet funzionante per questo passaggio). Cercare il
plugin PostGIS Manager
e cliccare il pulsante Install plugin
.
Ora nel menù Database dovrebbe esserci la dicitura PostGIS Manager che permette di avviare il gestore database. Si può anche cliccare il pulsante con il logo PostGIS (l’elefante con il mondo) nella barra degli strumenti.
Si connetterà quindi al database Natural Earth. Lasciare la password vuota se la chiede. Si vedrà la finestra principale del gestore. Sulla sinistra si può selezionare le tabelle dal database e usare le schede sulla destra per avere informazioni su di esse. La scheda Preview mostra una piccola mappa. Qui è stato selezionato il layer ne_10m_populated_places e zoommato su una piccola isola:
Ora si utilizzerà il PostGIS Manager per importare uno shapefile nel database. Si utilizzeranno i dati della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) del North Carolina che sono compresi in con un add-on del pacchetto R statistics.
Dal menù Data
scegliere l’opzione Load data from shapefile
.
Cliccare il pulsante ...
e sfogliare fino allo shapefile sids.shp
nel pacchetto
di R maptools
(situato in /usr/local/lib/R/site-library/):
Lasciare tutto il resto come è e cliccare Load
Lo shapefile dovrebbe essere importato in PostGIS senza errori. Chiudere PostGIS manager e tornare alla finestra principale di QGIS.
Ora caricare i dati SIDS nella mappa usando l’opzione ‘Add PostGIS Layer’. Riarrangiando e ricolorando un po’ i layers, si dovrebbe essere in grado di produrre una mappa coropletica dei contatori della sindrome della morte improvvisa del lattante nel North Carolina:
Conoscere pgAdmin III¶
Si può utilizzare il client database grafico pgAdmin III
dal menù Databases per
interrogare e modificare database non-spaziali. Questo è il client ufficiale per
PostgreSQL, e permette di utilizzare SQL per manipolare le tabelle dei dati.
pgAdmin III si può trovare ed essere lanciato dalla cartella Databases, presente
in OSGeo Live Desktop.
Qui, c’è l’opzione per creare una nuova connessione al server PostgreSQL, o ad un server esistente.
In questo caso, ci si connette al server predefinito local
.
Una volta stabilita la connessione, si può vedere l’elenco dei databases già esistenti nel sistema.
La “X” rossa sull’immagine della maggior parte dei databases, indica che non ci si
è mai connessi a nessuno di essi (si è connessi solo al database di default postgres
).
A questo punto si possono vedere solo i databases presenti nel sistema. Ci si può connettere,
con un doppio click sul nome del database. Farlo per il database natural_earth2.
Ora si può vedere come la X rossa sia scomparsa e sia comparso un “+” sulla sinistra. Cliccandolo apparirà uno schema ad albero, che mostra il contenuto del database.
Andare al sottinsieme schemas
, ed espanderlo. Successivamente espandere
lo schema public
. Esplorando ed espandendo le
Tables
, è possibile vedere tutte le tabelle contenute in questo schema.
Eseguire un’interrogazione SQL da pgAdmin III¶
pgAdmin III, permette di eseguire interrogazioni su un database relazionale.
Per eseguire un’interrogazione sul database, occorre cliccare il pulsante SQL
dalla
barra degli strumenti principale (quella con la lente di ingrandimento gialla).
Si andrà a calcolare il rapporto della SIDS rispetto alle nascite per ogni città nel 1974. Dopodichè si ordineranno i risultati, basandosi sui rapporti calcolati. Per fare ciò, bisogna eseguire la seguente interrogazione (inserirla nell’editor di testo della finestra SQL):
select name, 1000*sid74/bir74 as rate from sids order by rate.
Successivamente, cliccare il pulsante a forma di freccia verde, che punta verso destra (esegui interrogazione).
Cose da provare¶
Qui ci sono alcuni esercizi aggiuntivi da provare:
- Provare ulteriori funzioni spaziali come
st_buffer(the_geom)
,st_transform(the_geom,25831)
,st_x(the_geom)
- si può trovare la documentazione completa al link http://postgis.net/documentation/ - Esportare le tabelle come shapefiles con
pgsql2shp
da linea di comando. - Provare
ogr2ogr
da linea di comando per importare/esportare i dati nel/dal proprio database.
Prossimo passo?¶
Questo è solo il primo passo lungo la strada per usare PostGIS. Ci sono molte più funzionalità che si possono provare.
Home page del progetto PostGIS
Documentazione di PostGIS